abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla ma sulla tua parola getterò le reti

Dalla fatica del lavoro, dalla nullità del lavorare fine a se stesso alla fiducia incondizionata ad uno appena conosciuto. Sì, Simone, il pescatore di Galilea, si fida di “una” parola appena abbozzata da un uomo che da pochi giorni era arrivato a Cafarnao. Gesù. Conosciuto poco prima per la cura alla suocera.

Questa parola prima detta alle moltitudini, poi ordinata a lui e ai suoi compagni e una parola autorevole, certa, sicura, non truffaldina, non ammaliatrice. Questa parola è una vocazione, una chiamata all’oltre le evidenze delle assenze: non abbiamo preso nulla. Simone e i suoi erano rimasti solo a lavare delle reti vuote.

Invece il Maestro propone un insegnamento nuovo, prendi il largo e gettate le vostre reti per la pesca: Simone, Tu, io prendiamo il largo, spalanchiamo lo sguardo a nuovi orizzonti, in modalità nuova: calare le reti in pieno giorno. Al di là di ogni logica e di ogni perizia da pescatore. Infatti, chi chiede ciò, è un falegname di Galilea con l’unica fama di essere un ribelle, rifiutato già dalla sua Nazaret.

Parola nuova e “trasgressiva”, come ci ha ricordato l’Osservatore romano questa settimana.

Ma tant’è…

Eppure Simone ha dato ascolto, ha obbedito ad una trasgressione e le reti si sono riempite di sovrabbondanza tale, da far affondare le barche.

E qui la svolta del discepolato. Lasciarono tutto e lo seguirono. Non godere di un successo sovrabbondante, ma lasciare l’abbondanza perché altri ne godano, mentre il discepolo va a cercare l’altrimenti di Dio. Cercare gli uomini. Sempre.

Interessante come Luca scriva nell’originale greco d’ora in poi prenderai vivi gli uomini. Viandanti nel mondo per rendere vivente la vita degli uomini. Non per condannare, non per giudicare, non per escludere. Per rendere vita alla vita.

Simone ha cercato di capirlo gettandosi umilmente ai piedi di Gesù. Si è spogliato delle sue “competenze” da pescatore ed ha accettato la conversione da peccatore. Ci metterà una vita a capirlo, ma intanto ha iniziato.

Dalla competenza dello stare all’andare senza conoscenza verso gli orizzonti dell’amare e del vivificare.

Reti vuote di fatica riempite di umanità. Da peccatori a prendere vivi uomini e donne, perché possano guizzare ancora di gioia, fuori dalle acque dell’ingiustizia del male, per immergersi (battesimo) nei mari sconfinati delle relazioni accoglienti.

Buona domenica.

V domenica del tempo ordinario

dmc 06.02.2022

Alleluia, alleluia.

Venite dietro a me, dice il Signore,

vi farò pescatori di uomini. (Mt 4,19)

Alleluia.

Vangelo

Lasciarono tutto e lo seguirono.

Dal Vangelo secondo Luca

Lc 5,1-11

In quel tempo, mentre la folla gli faceva ressa attorno per ascoltare la parola di Dio, Gesù, stando presso il lago di Gennèsaret, vide due barche accostate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti. Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedette e insegnava alle folle dalla barca.

Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: «Prendi il largo e gettate le vostre reti per la pesca». Simone rispose: «Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti». Fecero così e presero una quantità enorme di pesci e le loro reti quasi si rompevano. Allora fecero cenno ai compagni dell’altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche fino a farle quasi affondare.

Al vedere questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: «Signore, allontànati da me, perché sono un peccatore». Lo stupore infatti aveva invaso lui e tutti quelli che erano con lui, per la pesca che avevano fatto; così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedèo, che erano soci di Simone. Gesù disse a Simone: «Non temere; d’ora in poi sarai pescatore di uomini».

E, tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono.

Parola del Signore.


%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: