Ancora una volta, ci si ripropone una delle pagine più contraddittorie del vangelo (secondo una ingiusta interpretazione del male e delle tentazioni): Gesù pieno di Spirito Santo è tentato dal diavolo.
La pienezza di Spirito non preserva dal confronto esistenziale con il diavolo. E per giunta neanche Gesù stesso.
Non è Dio che tenta!
La libertà della nostra condizione creaturale ci rende ribelli alla paternità di Dio. E Dio stesso, nel Figlio e nello Spirito Santo, decide di sperimentare fino in fondo cosa significhi, cosa si provi, ad essere nella condizione di fragilità umana e di strenuo –ebbe fame-. Ascoltando la voce del demonio (ribellione), ma senza cedere (fiducia nel Padre provvidente).
Quando, umanamente, ascoltiamo la voce insipiente del diavolo, prolissa, logorroica, e mascherata di spiritualità (il diavolo usa e parla la parola di Dio!) sbagliamo progetto di vita. Come Adamo ed Eva. E poi ci nascondiamo dal Padre, perdiamo il riferimento generativo della sapienza: perdiamo il gusto della vita. Adamo ed Eva ascoltarono una parola sibilante di autonomia egoistica e crollarono e caddero: non fecero centro (questo significa biblicamente caduta). Il progetto profetico offerto di comunione con il Padre sperimentò la sua inconsistenza.
Al dono della libertà, ecco, io vi do ogni erba che produce seme e che è su tutta la terra e ogni albero in cui è il frutto, che produce seme: saranno il vostro cibo (Gn 1,29), si preferisce rubare ciò che non mi appartiene del frutto dell’albero che sta in mezzo al giardino (Gn 3,3): ed è nudità. Schiavitù all’odio e alla paura dell’altro. Nudo nella relazione.
Addirittura colpevolizzando il Creatore d’averci creato. Perisca il giorno in cui nacqui e la notte in cui si disse: “È stato concepito un uomo!” (Gb 3,3).
Gesù, invece, permane, seppur con la sofferenza della fame che è nudità totale, privazione di ogni sostegno, a dare fiducia alla provvidenza del Padre. La parola falsamente illuminata del diavolo non trova obbedienza in lui.
Niente miracolismi: ottenere rubando alla ragione la sua dignità. Il pane si produce dalla cura della terra e del creato, con le sue leggi. Non si ottiene per i “miracoli della finanza”. Se tu sei Figlio di Dio nel delirio di una scienza schiavizzata dalla finanza, che illude l’umanità di essere divina. Mito della pietra filosofale.
Niente potere: se ti prostrerai a me espanderai il tuo dominio su tutta la terra. L’imperialismo che, da sempre, l’umanità semplice e operaia della pace subisce, manifesta pienamente la sua diabolica forza distruttrice. Ucraina…purtroppo il più recente…
Niente fatalità: se tu sei Figlio di Dio gèttati giù, una fede disincarnata, alla ricerca del sostegno insostenibile di angeli che evitino le cadute della vita, mi pare non sia il fidarsi dell’Amore. Una fede disincarnata asservita solo al fato e non cresciuta nella confidenza con Dio.
Il Dio tentato…
La quaresima, un’intensificazione nel cammino lento e lieve della vita di fede –il mio giogo è leggero-, che ci affranca dall’egoismo e dalle chiusure paurose non consiste forse nel dividere il pane con l’affamato, nell’introdurre in casa i miseri, senza tetto, nel vestire chi è nudo, senza distogliere gli occhi da quelli della tua gente? la quaresima, appunto, ci porta a comprendere la “ragione del cuore” (B. Pascal) per vivere da umani nella tentazione dell’irragionevolezza dei se del diavolo.
Ai tre se diabolici, rispondo con il sì alla fragilità. E Gesù mi sta accanto nella povertà del deserto, per (con)vincermi che, insieme a lui, lo potrò trasformare in prati verdi. Quando, insieme a lui, riuscirò a condividere le briciole. Gli evangelisti ci raccontano che così accadde quando le folle affamate furono sfamate.
Quando spezzerò la mia vita. Tentato.
Buona domenica.
I domenica di quaresima
dmc 06.03.2022
Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!
Non di solo pane vivrà l’uomo,
ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio. (Mt 4,4)
Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!
Vangelo
Gesù fu guidato dallo Spirito nel deserto e tentato dal diavolo.
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 4,1-13
In quel tempo, Gesù, pieno di Spirito Santo, si allontanò dal Giordano ed era guidato dallo Spirito nel deserto, per quaranta giorni, tentato dal diavolo.
Non mangiò nulla in quei giorni, ma quando furono terminati, ebbe fame.
Allora il diavolo gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ a questa pietra che diventi pane».
Gesù gli rispose: «Sta scritto: “Non di solo pane vivrà l’uomo”».
Il diavolo lo condusse in alto, gli mostrò in un istante tutti i regni della terra e gli disse: «Ti darò tutto questo potere e la loro gloria, perché a me è stata data e io la do a chi voglio. Perciò, se ti prostrerai in adorazione dinanzi a me, tutto sarà tuo».
Gesù gli rispose: «Sta scritto: “Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto”».
Lo condusse a Gerusalemme, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù di qui; sta scritto infatti: “Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo affinché essi ti custodiscano”; e anche: “Essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra”».
Gesù gli rispose: «È stato detto: “Non metterai alla prova il Signore Dio tuo”».
Dopo aver esaurito ogni tentazione, il diavolo si allontanò da lui fino al momento fissato.
Parola del Signore.