il suo volto cambiò d’aspetto

Vedere la vita, gli accadimenti con un altro sguardo. Cambiare aspetto. Generare prospettive nuove. Ostetrici di bellezza in questa nube densa avvolgente l’umanità, che sembra essere non presenza dello Spirito ma oppressione di morte.

Questa atroce guerra e aggressione che stiamo subendo passivamente, “terribile buffoneria” definiva Etty Hillesum il nazismo nella sua pervertita disumanità, è l’ennesima prova della sopraffazione dell’odio sulla pace. L’ennesima nubedi stordimento invece della biblica nube della presenza dell’Alterità, che in Esodo indica la direzione del cammino per percorrere il giorno. Per vivere il quotidiano.

Questi è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo! Chi stiamo ascoltando? Qualcuno (!) dice “che è tutta retorica” finanche il grido di Zelensky che chiede “all’umanità di non abbandonarli”.

Ho abbandonato Dio, ho smesso di ascoltarlo. Ho abbandonato l’umanità? Tutto diventa nemico. Tutto diventa satanico. Ma non è una guerra di tutti contro tutti. È l’altro il mio inferno direbbe Sartre e lo voglio distruggere. È un dramma dentro la coscienza, che si scopre esposta allo sguardo degli altri: nube di inimicizia. Ebbero paura. Paura di Dio!

E, nell’addensarsi della nube, ci si appesantiscono gli occhi, a fatica stiamo svegli, a fatica teniamo sveglia la coscienza per capire che non dobbiamo schierarci pro o contro, ma entrare nella nube, cioè nella difficile (insopportabile) sofferenza della vita per ascoltare la voce risolutiva: Dio Padre ha scelto il Figlio, l’eletto, per parlarci e darci umanità. Ascoltatelo!

Pietro, Giovanni e Giacomo guardati da Dio nella loro fatica del vivere, appesantiti dal sonno scrive Lc, riuscirono nonostante tutto, a stare al cospetto delle cose nuove: il suo volto cambiò d’aspetto. Guardare il reale con lo sguardo di Dio.

Al punto che, dall’oppressione della sofferenza passano all’irrazionale desiderio di stare, di abitare spazi di provvisorietà: facciamo tre tende… La tenda, simbolo di nomadismo, di non stanzialità, diventa il modo nuovo per vivere la bellezza di Dio. È bello per noi essere qui.

Ma è bello per noi questo presente? L’ascolto della consistente inconsistenza dell’odio cosa produce? Perché invece abbiamo paura di ascoltare la inconsistente consistenza della voce di Dio, che è Amore (1Gv4,1)? Perché abbiamo paura di credere che solo la fede in Cristo, il quale sulla croce dice “Padre perdonali”, salverà l’umano dalla sua bestialità?

Il suo volto cambiò d’aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. Fidarsi della gloria di Dio per vedere il mondo con gli occhi di Dio. Dialogo sull’uomo. Nella preghiera profonda, intima, segreta.

Tra nube e gloria, tra sonno e risvegli, tra solitudini e conversazioni. Insomma nella realtà del concreto della vita incarnata. Pregare per cambiare il volto. Per cambiare l’aspetto. Il mio, della Chiesa, della pace.

L’anglicano Peter Woohouse descrivendo l’esperienza mistica di Etty Hillesum: “Nelle infernali condizioni del campo continuò straordinariamente a insistere sul fatto che la vita ha un senso ed è buona. Non era pazza. La sofferenza non produsse in lei un distacco dalla realtà; infatti descrisse ciò che vedeva intorno a sé e con un grande realismo, come una cronista: il sovraffollamento del campo, il fango, la crudeltà, le persone traumatizzate e spezzate, il treno che ogni settimana trasportava in carrozze per il bestiame un pietoso carico di umanità esausta “diretta a est” e di cui non si sarebbe saputo più nulla. Eppure, nonostante tutto, continuò ad avere un forte senso della bontà e della bellezza della vita. Aveva deciso di non odiare.”

II domenica di quaresima

dmc 13.03.2022

Lode e onore a te, Signore Gesù!

Dalla nube luminosa, si udì la voce del Padre:
«Questi è il mio Figlio, l’amato: ascoltatelo!».

Lode e onore a te, Signore Gesù!

Vangelo

Mentre Gesù pregava, il suo volto cambiò d’aspetto.

Dal Vangelo secondo Luca

Lc 9,28b-36

In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare. Mentre pregava, il suo volto cambiò d’aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. Ed ecco, due uomini conversavano con lui: erano Mosè ed Elìa, apparsi nella gloria, e parlavano del suo esodo, che stava per compiersi a Gerusalemme.

Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; ma, quando si svegliarono, videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui.

Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi essere qui. Facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elìa». Egli non sapeva quello che diceva.

Mentre parlava così, venne una nube e li coprì con la sua ombra. All’entrare nella nube, ebbero paura. E dalla nube uscì una voce, che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo!».

Appena la voce cessò, restò Gesù solo. Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno ciò che avevano visto.

Parola del Signore.


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