dalla nube

E, nell’addensarsi della nube, ci si appesantiscono gli occhi, a fatica stiamo svegli, a fatica teniamo sveglia la coscienza per capire che non dobbiamo schierarci pro o contro, ma entrare nella nube, cioè nella difficile (insopportabile) sofferenza della vita per ascoltare la voce risolutiva: Dio Padre ha scelto il Figlio, l’eletto, per parlarci e darci umanità. Ascoltatelo!

Pietro, Giovanni e Giacomo guardati da Dio nella loro fatica del vivere, appesantiti dal sonno scrive Lc, riuscirono nonostante tutto, a stare al cospetto delle cose nuove: il suo volto cambiò d’aspetto. Guardare il reale con lo sguardo di Dio.

Al punto che, dall’oppressione della sofferenza passano all’irrazionale desiderio di stare, di abitare spazi di provvisorietà: facciamo tre tende… La tenda, simbolo di nomadismo, di non stanzialità, diventa il modo nuovo per vivere la bellezza di Dio. È bello per noi essere qui.

Ma è bello per noi questo presente? L’ascolto della consistente inconsistenza dell’odio cosa produce? Perché invece abbiamo paura di ascoltare la inconsistente consistenza della voce di Dio, che è Amore (1Gv4,1)? Perché abbiamo paura di credere che solo la fede in Cristo, il quale sulla croce dice “Padre perdonali”, salverà l’umano dalla sua bestialità?

II domenica di quaresima

dmc 13.03.2022

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 9,28b-36

In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare. Mentre pregava, il suo volto cambiò d’aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. Ed ecco, due uomini conversavano con lui: erano Mosè ed Elìa, apparsi nella gloria, e parlavano del suo esodo, che stava per compiersi a Gerusalemme.

Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; ma, quando si svegliarono, videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui.

Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi essere qui. Facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elìa». Egli non sapeva quello che diceva.

Mentre parlava così, venne una nube e li coprì con la sua ombra. All’entrare nella nube, ebbero paura. E dalla nube uscì una voce, che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo!».

Appena la voce cessò, restò Gesù solo. Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno ciò che avevano visto.

Parola del Signore.


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