La cronaca che attualizza il Vangelo. Il fatto di quegli ucraini e di quei russi o di questa guerra, che di umano non ha nulla, è solo bestialità, è colpa del peccato o è colpa delle scelte che sono peccato?
Pilato o i Galilei? Il potere o i ribelli? I diciotto malcapitati o la fatalità di un crollo di una torre? Il peccato nascosto o malvagità della natura che tutto distrugge: “cui la dura nutrice, ov’ei men teme, con lieve moto in un momento annulla in parte, e può con moti poco men lievi ancor subitamente annichilare in tutto” scriveva Leopardi ne La ginestra.
La guerra e i morti. La resistenza o l’aggressione? La difesa o l’attacco? La Nato o la neutralità?
Dilemmi. Gesù non risponde ponendo la questione sull’uno o sull’altro elemento. Gesù universalizza “Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subìto tale sorte?” e annulla ogni pretesa di colpa sociale. No io vi dico.
Gesù amplia lo sguardo ad una responsabilità personale ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo. Già il nostro progenitore Caino, dopo aver ucciso, si riteneva manlevato da ogni responsabilità: allora il Signore disse a Caino: “Dov’è Abele, tuo fratello?”. Egli rispose: “Non lo so. Sono forse il guardiano di mio fratello?”. Riprese: “Che hai fatto? La voce del sangue di tuo fratello grida a me dal suolo! (Gn 4, 9-10).
Le persone uccise, i bambini uccisi credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme?Gerusalemme: ogni città paese frazione ove la guerra uccide. No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo. Nel prenderci cura del fratello e della sorella sta la conversione per non fare sparire il creato. Perché l’uomo ritorni a essere umano.
Utopia, fiaba, sogno.
E Gesù mi dice: zappa e concima un fico senza frutti, uno solo, solo uno e svilupperai la pace. Questo non è utopia, questa è maternità di umanesimo. È Dio che mi prega. Dio prega me! Mi implora: smettila, convertiti altrimenti perirai tu e tutta l’umanità. E aspetta la mia conversione. Ancora quest’anno.
Questo è il sogno biblico realizzato in Gesù. Lui si è preso cura di me. Fico senza frutti. Mi zappa attorno. Mi concima. Mi aspetta nella mia sterilità, che da tre anni si sussegue, proiettandola per l’avvenire.
Perché io non lo faccio con Te, Amico e Amica, cercatore di Dio? Cosa siamo divenuti? Un sogno svanito?
“Devi rimanere il centro, in qualche modo devi venire a capo dei fatti di questo mondo; devi confrontarti con questi tempi orribili, e cercare una risposta alle numerose questioni di vita e di morte che essi si pongono. E allora forse troverai una risposta da alcune di esse non solo per te ma anche per gli altri.” (Etty Hillesum – Diario)
III domenica di quaresima
dmc 20.03.2022
Lode e onore a te, Signore Gesù!
Convertitevi, dice il Signore,
il regno dei cieli è vicino. (Mt 4,17)
Lode e onore a te, Signore Gesù!
Vangelo
Se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo.
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 13,1-9
In quel tempo si presentarono alcuni a riferire a Gesù il fatto di quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva fatto scorrere insieme a quello dei loro sacrifici. Prendendo la parola, Gesù disse loro: «Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subìto tale sorte? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo. O quelle diciotto persone, sulle quali crollò la torre di Sìloe e le uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo».
Diceva anche questa parabola: «Un tale aveva piantato un albero di fichi nella sua vigna e venne a cercarvi frutti, ma non ne trovò. Allora disse al vignaiolo: “Ecco, sono tre anni che vengo a cercare frutti su quest’albero, ma non ne trovo. Tàglialo dunque! Perché deve sfruttare il terreno?”. Ma quello gli rispose: “Padrone, lascialo ancora quest’anno, finché gli avrò zappato attorno e avrò messo il concime. Vedremo se porterà frutti per l’avvenire; se no, lo taglierai”».
Parola del Signore.