trenta monete d’argento

Dio venduto.

Giorno di libertà?

Per il potere, sì.

Ma di un giorno,

che dura lo spazio di una notte buia.

Dio venduto ed è guerra

Dio svenduto ed è fallimento

Dio venduto ed è morte.

Dio svenduto ed è tenebra.

Trenta monete d’argento,

il prezzo di uno schiavo.

Giuda convinto

di avere nelle sue mani Dio

e di poterlo vendere.

Dio è mio schiavo perché lo vendo.

Gesù si vende da se stesso,

Gesù svende se stesso per amore.

Bastano trenta monete d’argento.

ed è vittoria.

Dio si è liberato dalla religione.

Inizia la fede.

mercoledì della settimana santa

13.04.2022

dmc

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 26,14-25

In quel tempo, uno dei Dodici, chiamato Giuda Iscariòta, andò dai capi dei sacerdoti e disse: «Quanto volete darmi perché io ve lo consegni?». E quelli gli fissarono trenta monete d’argento. Da quel momento cercava l’occasione propizia per consegnare Gesù.
Il primo giorno degli Ázzimi, i discepoli si avvicinarono a Gesù e gli dissero: «Dove vuoi che prepariamo per te, perché tu possa mangiare la Pasqua?». Ed egli rispose: «Andate in città, da un tale, e ditegli: “Il Maestro dice: Il mio tempo è vicino; farò la Pasqua da te con i miei discepoli”». I discepoli fecero come aveva loro ordinato Gesù, e prepararono la Pasqua.
Venuta la sera, si mise a tavola con i Dodici. Mentre mangiavano, disse: «In verità io vi dico: uno di voi mi tradirà». Ed essi, profondamente rattristati, cominciarono ciascuno a domandargli: «Sono forse io, Signore?». Ed egli rispose: «Colui che ha messo con me la mano nel piatto, è quello che mi tradirà. Il Figlio dell’uomo se ne va, come sta scritto di lui; ma guai a quell’uomo dal quale il Figlio dell’uomo viene tradito! Meglio per quell’uomo se non fosse mai nato!». Giuda, il traditore, disse: «Rabbì, sono forse io?». Gli rispose: «Tu l’hai detto».

Parola del Signore.


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