Ascoltare. Conoscere. Seguire.
Tre verbi parlati dal Verbo, concentrati in un versetto, per seminare nel cuore naufrago dell’uomo la vitalità salvifica. Imbelle forza dell’amare. Ascoltando le ragioni dell’altro, ascoltando le ragioni di Dio, lasciarsi amare per amare.
Ci vuole il coraggio della tenerezza. Ma non è sdolcinatura.
Infatti, troppe volte distorta e troppe volte raffigurata, l’immagine bucolica nei santini di melliflui pastori con sorridenti stonate pecore inebetite non rende verità alla mano forte e tenace e vigorosa dell’uomo –il bel pastore– che non molla per niente e nulla e per nessuno, che per niente e nulla e da nessuno si lascia strappare chi ama.
Come lui è uno, sostanzialmente ed indissolubilmente, unito al Padre, così vuole per noi. Uniti per generare vita nuova. Essere sua “proprietà” di gioia vivificante unica e personale. Non sono più io che vivo ma è Cristo che vive in me, ci dice, in un’esplosione di gioia e di fede, l’apostolo Paolo. Sapersi proprietà di gioia per amare.
“Dio, raccogli i miei pensieri verso di te. Presso di te la luce, tu non mi dimentichi. Presso di te l’aiuto, presso di te la pazienza. Non capisco le tue vie, ma tu conosci il cammino per me” (D. Bonhoeffer): conoscenza di intimità. Lui, il pastore forte conosce l’unicità di ogni sua pecora.
Sì, la vita in Cristo non può essere altro che la solidarietà con il mondo (David Jensen): ascolto di libertà. Lui il pastore ci insegna ad imparare ad ascoltare per obbedire al grido degli ultimi, degli oppressi, degli umiliati per liberarci dal perverso egoismo.
Ancora Dietrich Bonhoeffer, sperimentandolo nelle catene naziste sul suo corpo, ci sa dire cosa sia veramente, nel paradosso del discepolato, la presa di coscienza virile nel tenere salda la mano nella mano del pastore: Dio che è con noi è colui che ci abbandona. Sequenza di amore.
Ascoltiamo l’Amore, impareremo la tenacia dell’umiltà, costruiremo la pace, vivremo in eterno il controcorrente del vangelo. Saremo solidi con il fratello e la sorella.
Conosceremo la verità. Uniti per generare vita nuova. Io e il Padre siamo una cosa sola che nello Spirito genera novità di vita, così anche noi, discepoli saldati dall’amare, genereremo futuro.
Per ognuno.
Buona domenica.
IV domenica di pasqua – anno c
dmc 08.05.2022
Alleluia, alleluia.
Io sono il buon pastore, dice il Signore,
conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me. (Gv 10,14)
Alleluia.
Vangelo
Alle mie pecore io do la vita eterna.
Dal vangelo secondo Giovanni
Gv 10,27-30
In quel tempo, Gesù disse: «Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono.
Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano.
Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti e nessuno può strapparle dalla mano del Padre.
Io e il Padre siamo una cosa sola».
Parola del Signore.