Ora, Gesù lo dice. Ora, nel tempo di questo presente. Ora, nell’adesso di questa nostra situazione spaziale ed esistenziale. Ora dice: che quando lui entrerà nel Padre noi potremmo credere alla gioia.
Rallegratevi sempre, nel Signore, ve lo ripeto rallegratevi (Fil 4,4) animava Paolo la comunità di Filippi, convinto (vinto dal reciproco amare) di avere la strada del cammino verso il Padre aperta e spianata per opera della sua grazia. Non per sforzo da superuomo, ma proprio perché peccatore trovarsi “agevolato” ad entrare nel seno dell’Eterno. Purezza di pace. Purezza di fede.
Sapersi, scoprirsi amati perché fragili. Perché falliti. E se uno mi ama, noi verremo a lui: ipotesi sperimentabile. Nella fragilità scoprire il bisogno del bisogno di amare. E lui apre le porte per venire. Anzi le spalanca.
Porte spalancate dal vicendevole amarsi. Porte aperte perché lui Gesù è la porta spalancata che mostra, fuori dall’ovile, la Via percorribile per comprendere la Vita verso la Verità. Vita vera quando è verso gli altri verso il Padre. Condizione sperimentabile.
Andando verso non si è soli, con il cuore pieno di passione ci si scopre accompagnati dall’Incarnato Amare: il Paraclito. Il Paraclito, lo Spirito Santo, che insegna a percorrere le vie del confrontarsi con l’irriducibile diversità dell’altro accogliendola così com’è. Facendoci ricordare (portando al cuore) lo stile di Gesù: come io ho fatto a voi così voi fatelo.
Incarnato Amare. Condizione per essere umani. Discepoli, servi della pace.
Ipotesi ribelle. Se uno mi ama, chi, ancora oggi, duemila anni dopo questo rivoluzionario testamento evangelico, offre la pace per amore? Chi edifica la pace come abitazione del vivere? Chi spalanca le porte al tradimento, all’inimicizia, alla violenza, al peccato, alla malattia, alla prostituzione, alla miseria, alla soverchiante ricchezza per inoculare pace?
Ambito della follia. Ambito di realtà.
Senza Cristo non vivo. Senza Cristo non perdono. Senza Cristo non sono.
Avverrà e crederò.
Perdono quindi sono. Avvenga.
VI domenica di pasqua – anno c
dmc 22.05.2022
Alleluia, alleluia.
Se uno mi ama, osserverà la mia parola, dice il Signore,
e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui. (Gv 14,23)
Alleluia.
Vangelo
Lo Spirito Santo vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.
Dal vangelo secondo Giovanni
Gv 14,23-29
In quel tempo, Gesù disse [ai suoi discepoli]:
«Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.
Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.
Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore.
Avete udito che vi ho detto: “Vado e tornerò da voi”. Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. Ve l’ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate».
Parola del Signore.