la sua vita non dipende da ciò che possiede

Monito impegnativo e controcorrente. Da sempre. Fino ad oggi. Fino ad un selfie con una pietanza (assurdamente) costosa, nella convinzione di mostrare le proprie riserve, i molti beni. Fino agli insulti sprezzanti (odio sociale) per conquistarsi seggi in parlamenti: raccolti abbondanti prodotti da ricchezze ingiuste.

Siamo ancora qui, Amico e Amica, a questo imbarazzante punto. La parabola che oggi il Signore detta rivela quanto fragile ed incompleta sia l’evoluzione spirituale dell’uomo. Un abisso di solitudine esasperata accumulata in beni (cosiddetti anche rifugio), colloquiando solo con se stesso: ripòsati, mangia, bevi e divèrtiti!

Un’esasperazione di solitudine di’ a mio fratello che divida con me l’eredità, finanche il fratello di sangue è un fastidio. E se lo è un fratello di sangue figuriamoci un fratello o una sorella della famiglia umana!

Il vivere assolutizzato con ciò che si ha, magari anche millantato, senza con-vivere, senza con-dividere. La vita architettata su proprietà e non edificata sulla ricchezza più grande: le relazioni. Stolto questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita.

La stoltezza accusata da Gesù incarna l’assenza di pienezza di condivisione. Ricco di beni, misero di umanità. Cupidigia.

Demolirò i miei magazzini, ci potrebbero essere i magazzini del cuore dove far dimorare i cuori di vite che non saranno ma tolte, invece di distruggere. Magazzini che non avrebbero bisogno di demolizione, ma di continuo riadattamento per far spazio a nuovi amori di solidale solidarietà.

Crescere in umanesimo, concependo la ricchezza come dono da ridonare. Gratuitamente avete ricevuto gratuitamente date sarebbe la legge per una sempre nuova economia libera, liberale, rigenerativa, globalizzata.

Magazzini pieni di alternative sociali, che non vengono demoliti, bombardati o incendiati, ma che, infuocati di passione per l’uomo, vengono rinnovati da modelli economici di evangelica innovazione: sharing di cordialità sviluppanti beni per tutti.

Sharing di fraternità, scoprendo il fratello non come oggetto passivo di una frazione invece come soggetto di una moltiplicazione di proprietà: consumabili ed eterne nel contempo. Consumabili perché beni terreni, eterni perché nulla potrà mai separarci dall’amore di Dio (Rm 8,39).

Ricchi di ricchezze inalienabili eppure cediamo alle sirene omeriche che ci ammagliano vincendoci e convincendoci che “chi fa per sé fa per tre”, fin da bambini ci è inculcato l’egoismo, ma fin da adulti ci sta la scelta offerta al discepolo: “in tutte le maniere vi ho dimostrato che lavorando così si devono soccorrere i deboli, ricordandoci delle parole del Signore Gesù, che disse: Vi è più gioia nel dare che nel ricevere!” (At 20,35).

«Io troppo largo? Chi è stato largo? È stato il Signore il primo a esserlo: mica io sono morto per i nostri peccati, ma il Signore. Più largo di così col ladrone e con gli altri come poteva essere?». Così rispose s. Leopoldo Mandic una volta che fu accusato di perdonare tutto. La ricchezza di un uomo e la sua prodigalità.

E la vita non è tolta ma moltiplicata.

Senza solitudine vivrò con i magazzini del cuore.

XVIII domenica del tempo ordinario

dmc 31.07.2022

Alleluia, alleluia.
Beati i poveri in spirito,

perché di essi è il regno dei cieli. (Mt 5,3)
Alleluia.

Vangelo
Quello che hai preparato, di chi sarà?

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 12,13-21

In quel tempo, uno della folla disse a Gesù: «Maestro, di’ a mio fratello che divida con me l’eredità». Ma egli rispose: «O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?».

E disse loro: «Fate attenzione e tenetevi lontani da ogni cupidigia perché, anche se uno è nell’abbondanza, la sua vita non dipende da ciò che egli possiede».

Poi disse loro una parabola: «La campagna di un uomo ricco aveva dato un raccolto abbondante. Egli ragionava tra sé: “Che farò, poiché non ho dove mettere i miei raccolti? Farò così – disse –: demolirò i miei magazzini e ne costruirò altri più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni. Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; ripòsati, mangia, bevi e divèrtiti!”. Ma Dio gli disse: “Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato, di chi sarà?”. Così è di chi accumula tesori per sé e non si arricchisce presso Dio».

Parola del Signore.


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