Cecità diffusa,
cecità sociale:
qualcuno,
che non vede
la sofferenza del mondo,
pretende di guidare
chi non vede sua sofferenza.
Il limite di sé
a limitare l’altro:
la trave del tuo occhio.
Non vedere
i fossi dove corrono
i fanghi di una società
malata convinta di essere sana.
La trave conficcata
nell’occhio della Chiesa,
nell’occhio della politica,
nell’occhio dei sovranisti,
nell’occhio dei nazionalisti
nell’occhio dell’epulone
che non vede il povero Lazzaro.
L’ostacolo grande
alla limpidezza degli sguardi di misericordia
è proprio la mia trave.
Nel proscenio del mondo,
attori
(ipocrita)
a rappresentare libertà
mascherando
la schiavitù dell’egoistica finanza.
Tutti ciechi
e la luce attende di essere vista:
togliere la trave della contrapposta divisione
e allora ci vedrai bene
per un’economia di perdono.
Populorum progressio
progresso dei popoli
verso la civiltà della luce.
Vedremo bene.
venerdì XXIII tempo ordinario
09.09.2022
dmc
Alleluia, alleluia.
La tua parola, Signore, è verità;
consacraci nella verità. (Cf. Gv 17,17b.a)
Alleluia.
Vangelo
Può forse un cieco guidare un altro cieco?
Dal Vangelo secondo Luca Lc 6,39-42
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli una parabola:
«Può forse un cieco guidare un altro cieco? Non cadranno tutti e due in un fosso? Un discepolo non è più del maestro; ma ognuno, che sia ben preparato, sarà come il suo maestro.
Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio? Come puoi dire al tuo fratello: “Fratello, lascia che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio”, mentre tu stesso non vedi la trave che è nel tuo occhio? Ipocrita! Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello».
Parola del Signore.