quanto un granello di senape

Ancora una volta, in continuità permanente, il Maestro ci richiama alla dirompente forza della debolezza. Della piccolezza. Un granello di senape.

Se aveste fede quanto, ipotesi piccola di vita. Quotidiana. Dentro al mio agitarmi nelle cose, nei fatti, nelle risposte quantoascolto il “se” di Gesù?

Se aveste fede quanto, ipotesi piccola di verità. Permanente. Dentro alle mie convinzioni, alle mie precomprensioni, alle mie certezze quanto ascolto il “se” di Gesù?

Se aveste fede quanto, ipotesi piccola di via. Sequela. Dentro ai miei progetti, ai miei percorsi, ai miei itinerari quantoascolto il “se” di Gesù?

Il se porta in sé la novità del Vangelo. Il se detto da Gesù diviene la fondazione certa per uno sguardo sul mondo differente. Reale ma alternativo. Concreto ma spirituale. Quanto lo capiamo?

Se Gesù, il Vangelo, propone la riflessione sulle istanze fondamentali dell’essere, in una dinamica che parta sempre dalla fede “piccolina” quanto un granello, per proiettare il discepolo credente verso visioni alternative sul mondo che lo circonda: scoprire che i mari sono boschi. E queste visioni Gesù le realizza con il suo stile (non dimentichiamo che sta parlando mentre è a tavola a casa di farisei in un sabato, da cui poi, da lì a poco, entrerà a Gerusalemme per essere inchiodato sulla croce e mostrare la visione ultima e definitiva di Dio sul mondo: il suo essere capovolto): stare dentro all’altrimenti.

Gesù non impone, propone. Non condanna, perdona. Non esclude, ipotizza soluzioni aperte. Non cerca consensi, da senso all’amare. E realizza.

Quanto un granello di senape e noi dai a organizzare radunate oceaniche mostrando al mondo solo scenari di forza, bracci di ferro tra potenti: ed il granello evangelico sta invece ad indicarci la piccolezza di una tenerezza.

Quanto lo capiamo, nelle nostre pastorali, nelle nostre catechesi, nelle nostre religioni? Quanto nelle “nostre sapienti e competenti analisi sul mondo e le sue derive” emerge dirompente la bellezza di un mondo rinnovato in cui i gelsi sono piantati nel mare e le valli fluiscono latte e miele (cfr Dt 11,9)?

Visionari per fedeltà. Fedeltà alla visione di Dio sul mondo, sua stabile dimora, noi infatti, secondo la sua promessa, aspettiamo nuovi cieli e una terra nuova, nei quali abita la giustizia. (2Pt 3,13), fedeltà alla visione di Dio che pone in un granello di senape il tutto quanto c’è per generare il nuovo. Big bang della fede.

Fede, dono della capacità di stare dentro alle relazioni con il creato e con le creature, contenuta in un granello di senape. Meno di un millimetro per l’infinita smisurata misericordia, l’arma nucleare per distruggere l’odio. Nuclearità di pacificazione.

La fede è il sottostante per il futuro, il substrato per prendere dimora nelle incertezze della vita. La fede certezza nell’incertezze.

XXVII domenica del tempo ordinario

02.10.2022

Alleluia, alleluia.
La parola del Signore rimane in eterno:
e questa è la parola del Vangelo che vi è stato annunciato. (1Pt 1,25)
Alleluia.

Vangelo
Se aveste fede!

Dal Vangelo secondo Luca Lc 17,5-10

In quel tempo, gli apostoli dissero al Signore: «Accresci in noi la fede!».
Il Signore rispose: «Se aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo gelso: “Sràdicati e vai a piantarti nel mare”, ed esso vi obbedirebbe.
Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirà, quando rientra dal campo: “Vieni subito e mettiti a tavola”? Non gli dirà piuttosto: “Prepara da mangiare, stríngiti le vesti ai fianchi e sérvimi, finché avrò mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai tu”? Avrà forse gratitudine verso quel servo, perché ha eseguito gli ordini ricevuti?
Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: “Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare”».

Parola del Signore.


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