Giuseppe l’uomo silenzioso che opera l’amare. L’amare che è frutto della ponderazione degli avvenimenti. Per amore. Per saggezza. Ed è giusto Giuseppe.
Giuseppe senza le “sue” parole, senza la “sua” voce firma in modo indelebile la storia. Il suo destarsi dal sonno per prendere con sé la sua sposa è il segno del coraggio di essere uomo. Non ripudio, non rinnegamento, non paura, non scandalo. Semplicemente accoglienza che germoglia da un essere mite ed umile di cuore quale e quanto è lui. E la storia conobbe la salvezza: Gesù-Dio salva.
Non stava dormendo Giuseppe, cercava di considerare ogni possibile soluzione, eliminando e scartando quelle del male, per fare il male, pensando male. È uomo giusto Giuseppe e avrebbe voluto umilmente ritirarsi lasciando libera ed in vita la sua sposa.
Ma la soluzione altra, inaudita, nuova, scandalosa gli arriva da Dio. L’angelo, lo stesso che aveva parlato a Maria, gli suggerisce di non temere e di prendere invece di lasciare. L’altrimenti di Dio sempre in azione. Giuseppe senza che conoscesse Maria (Mt 1,25), sarà la “causa” del generare Gesù.
Accoglie la richiesta d’aiuto da parte di Dio stesso e Dio si lascerà generare per mezzo di lui. Così fu generato Gesù, scrive Matteo, così mediante l’amare di uomo non giudicante, che prende l’altra com’è, nella situazione incomprensibile in cui si trova, incinta, Dio può essere generato! Ti chiede aiuto Dio e ti dice che tu sei il suo incarnato aiuto.
Non temere Giuseppe, non spaventarti Dio con il suo angelo ti sta parlando e ti sta chiedendo di essere l’uomo del possibile. L’uomo che accetta che l’imprevedibile Dio illumini l’angoscia di un tradimento rendendola generativa. Giuseppe è nel buio di una sofferenza e ascolta la luce che salva. Non ha paura Giuseppe. Sarà generativo: genererà l’Amore. Risorgerà, si destò dal sonno.
Disarmato lotta di più perché ama di più. Salva Maria e cullerà Dio. Lotta nella notte della vita per aiutare Maria a dare alla luce la salvezza. Risorgerà e lascerà nascere. Cooperazione dell’uomo all’operare di Dio, i verbi dell’azione Dio diventano i verbi dell’azione di Giuseppe, della mia tua nostra cooperazione.
Giuseppe si destò dal sonno, dal torpore dell’indifferenza e della sofferenza e si fece cooperatore della salvezza, dell’azione di Dio per la costruzione della civiltà dell’amore.
Quanto è attuale ancora mentre consideriamo queste cose del mondo di oggi -ingiustizie, abusi, corruzioni, guerre, dittature, violenze, povertà diffuse- destarci dal sonno e scoprirci cooperatori di salvezza. Dall’indifferenza, dall’odio, dal menefreghismo, dalla paura al prendere con te la vita e chi la vita germina: la bellezza della carne di Dio. L’uomo vivente.
IV domenica di avvento (a)
18.12.2022
Acclamazione al vangelo
Alleluia, alleluia.
Ecco la vergine concepirà e darà alla luce un figlio:
a lui sarà dato il nome di Emmanuele: “Dio con noi”. (Mt 1,23)
Alleluia.
Vangelo
Gesù nascerà da Maria, sposa di Giuseppe, della stirpe di Davide.
Dal Vangelo secondo Matteo Mt 1,18-24
Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto.
Però, mentre stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».
Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio: a lui sarà dato il nome di Emmanuele», che significa “Dio con noi”.
Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa.
Parola del Signore.