Il mio Dio, il mio Signore è differente. Dalla condivisione per la moltitudine, circa cinquemila uomini, alla solitudine, si ritirò da solo. Dalla pochezza di cinque pani e due pesci, per altro neanche di Gesù né degli discepoli, alla sazietà. Dalla visione economico-finanziaria della realtà, duecento denari non sono sufficienti (otto mesi di lavoro) alla ricchezza generativa di un ragazzo, unico su cinquemila. Gli avanzi divengono dodici ceste per tutto un popolo, una per ogni tribù d’Israele. Come sempre la realtà in presenza di Gesù è trasfigurata dallo sguardo nuovo, differente, controcorrente, alternativo, inclusivo, coinvolgente. Gesù è già sul monte, Dio è già presente a curare la grande folla, il Padre nel Figlio anticipa per amore la fame dell’umanità e, dopo aver dato sé stesso a chi seduto attendeva il banchetto gratuito della misericordia indifferenziata, si ritira di nuovo, più in alto (il medesimo monte o un altro?) per non far cedere la folla all’illusione satanica che il re sia la soluzione terrena alle fami di senso. Senza potere terreno gratuitamente dà la sazietà a chi ha fame. Ritirandosi. Il mio Signore, il mio Dio è differente.
venerdì II di pasqua
21.04.2023
Alleluia, alleluia
Non di solo pane vivrà l’uomo,
ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio. (Mt 4,4b)
Alleluia.
Vangelo
Gesù distribuì i pani a quelli che erano seduti, quanto ne volevano.
Dal Vangelo secondo Giovanni Gv 6,1-15
In quel tempo, Gesù passò all’altra riva del mare di Galilea, cioè di Tiberìade, e lo seguiva una grande folla, perché vedeva i segni che compiva sugli infermi. Gesù salì sul monte e là si pose a sedere con i suoi discepoli. Era vicina la Pasqua, la festa dei Giudei.
Allora Gesù, alzàti gli occhi, vide che una grande folla veniva da lui e disse a Filippo: «Dove potremo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?». Diceva così per metterlo alla prova; egli infatti sapeva quello che stava per compiere. Gli rispose Filippo: «Duecento denari di pane non sono sufficienti neppure perché ognuno possa riceverne un pezzo».
Gli disse allora uno dei discepoli, Andrea, fratello di Simon Pietro: «C’è qui un ragazzo che ha cinque pani d’orzo e due pesci; ma che cos’è questo per tanta gente?». Rispose Gesù: «Fateli sedere». C’era molta erba in quel luogo. Si misero dunque a sedere ed erano circa cinquemila uomini.
Allora Gesù prese i pani e, dopo aver reso grazie, li diede a quelli che erano seduti, e lo stesso fece dei pesci, quanto ne volevano. E quando furono saziati, disse ai suoi discepoli: «Raccogliete i pezzi avanzati, perché nulla vada perduto». Li raccolsero e riempirono dodici canestri con i pezzi dei cinque pani d’orzo, avanzati a coloro che avevano mangiato.
Allora la gente, visto il segno che egli aveva compiuto, diceva: «Questi è davvero il profeta, colui che viene nel mondo!». Ma Gesù, sapendo che venivano a prenderlo per farlo re, si ritirò di nuovo sul monte, lui da solo.
Parola del Signore.