noi sappiamo che la sua testimonianza è vera

La bellezza di sapere, di gustare il sapore, della testimonianza di veri discepoli. Amati. Seguaci del bisogno dei viventi di oggi, non quelli di ieri né quelli di domani. Di oggi. Discepoli amati che sanno accostare l’orecchio sul cuore di Dio ed ascoltare le sue pulsazioni d’ira d’amore. La gelosia di Dio per il povero di oggi. Lo ama oggi ed il discepolo oggi lo cura. Discepolo amato che cammina sulla via dell’unico tratto della geografia universale della prossimità: da Gerusalemme a Gerico dove i maligni malmenano l’uomo e lo straniero samaritano manifesta la presenza curante del bene. Discepolo amato perché alla sequela della via della luce e non seguace di dottrine di separatezza. Discepolo amato vero martire a servire ciò e chi accade adesso.

s. agostino di canterbury
sabato VII di pasqua
28.05.2023

Dal Vangelo secondo Giovanni 21,20-25
 
In quel tempo, Pietro si voltò e vide che li seguiva quel discepolo che Gesù amava, colui che nella cena si era chinato sul suo petto e gli aveva domandato: «Signore, chi è che ti tradisce?». Pietro dunque, come lo vide, disse a Gesù: «Signore, che cosa sarà di lui?». Gesù gli rispose: «Se voglio che egli rimanga finché io venga, a te che importa? Tu seguimi». Si diffuse perciò tra i fratelli la voce che quel discepolo non sarebbe morto. Gesù però non gli aveva detto che non sarebbe morto, ma: «Se voglio che egli rimanga finché io venga, a te che importa?».
Questi è il discepolo che testimonia queste cose e le ha scritte, e noi sappiamo che la sua testimonianza è vera. Vi sono ancora molte altre cose compiute da Gesù che, se fossero scritte una per una, penso che il mondo stesso non basterebbe a contenere i libri che si dovrebbero scrivere.

Parola del Signore.

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