noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito

Cosa ci dai? Cosa stiamo guadagnando seguendoti? Abbiamo lasciato tutto e non troviamo tornaconto…Quante domande, quanti dubbi, quanti problemi, quanti ripensamenti affastellano il cuore di chi cerca Dio per possederlo come talismano e panacea. Il rimpianto abbiamo lasciato tutto -rivalsa di una religiosità contrattualistica, affaristica, tariffata, ritualistica, a tempo- corrompe l’amare libero. Non ci abbandonare alla tentazione, quanto è vero. Questo quotidiano giocare ai cristiani smaschera le intenzioni profonde della sequela. Seguire “il” e “unico” Dio perdente -fallito, nato tra il letame di una grotta, battezzato tra i miserabili, impolverato dalla polvere delle strade, contagiato dalla lebbra dei senza fissa dimora, toccato dalle prostituite, conviviale nel case dei peccatori, che mi ripete che sarà riprovato, carcerato e ucciso- che senso ha? Pietro se lo chiede, la Chiesa incarnata nella storia di oggi se lo chiede, tu ed io ce lo chiediamo se nella verità vogliamo scoprire fino a dove porta la sequela. Alla croce. Ed è vittoria sul male nostro e del mondo. Seguaci della perdita, facitori della pace.

martedì
VIII settimana del tempo ordinario (anno dispari)
04.03.2025

Dal Vangelo secondo Marco  Mc 10,28-31
 
In quel tempo,  Pietro prese a dire a Gesù: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito».
Gesù gli rispose: «In verità io vi dico: non c’è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi per causa mia e per causa del Vangelo, che non riceva già ora, in questo tempo, cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrà. Molti dei primi saranno ultimi e gli ultimi saranno primi».

Parola del Signore