E chi avrà dato anche solo un bicchiere di acqua fresca

La degna dignità del discepolo è fondata solo su Te, che suggerisci sussurrando di portare ogni giorno la propria croce; e qui quante male interpretazioni, quanta maleducazione ci è stata trasfusa: la croce vista come una sofferenza atroce e mortifera che solo degli eroi mitici -Sisifo!?- sanno portare.

E infatti tutti ci allontaniamo da una stacanovistica croce “non-simbolo” (dia-bolo!?) di sofferenza e dolore.

Anzi abbiamo abbandonato una croce trasmessaci ed impostaci, “non-simbolo” (ripeto dia-bolo!?) di perpetuo sanguinare e morire ed offensiva per chi non la sa portare.

La croce non è morte, dici Tu al contrario dei “teologi della condanna”, ma amore che ogni giorno si rigenera e rigenera, si ritempra e ritempra nella fatica della vita.

Tu non hai mai chiesto sacrificio mortale di vita, sei il Sacrificio da sempre e per sempre offerto per la nostra salvezza (cfr Credo), chiedi solo l’oblazione pura e santa (canone romano) di un amore fresco condiviso e responsabile per l’umanità tutta: un solo bicchiere d’acqua fresca.

domenica XIII settimana T. O.
28.06.20


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