Come poter annunciare la fede se non posso dire ad alcuno che Gesù è il Cristo, cioè il Signore Dio?
“Il prigioniero mi ha baciato, mi si è avvicinato nella cella e senza dir nulla mi ha dato un bacio sulle labbra” (r. panikkar rielaborando “il grande inquisitore” di f. m. dostoevkij).
Nel gesto scandaloso e supremo di un bacio dato, all’inquisitore, dopo l’annuncio del rogo al prigioniero (Gesù) ci sta l’annuncio di fede: nel perdono che Gesù offre e vive sta la possibilità di non essere atei (senza dio), ma di essere credenti nell’umanità (Dio incarnato) fino in fondo, nel fondo. Nel buio, abisso dell’assenza di umanità, la presenza del perdono (Dio misericordioso).
Accogliere l’umanità cattiva (inquisitore), perversa, avida, dona l’evidenza del senso della vita di fede. Senso del credere nell’umanità per indicare la permanente, quindi eterna, via di svolta, via di conversione. Dio cercò e chiamò adamo (cfr genesi 2) e ricominciò a donargli il dialogo.
La gente chi dice chi io sia? Tutti diciamo un profeta, tutti diciamo un rivoluzionario –giovanni battista-, chi, tra la gente, invece dice l’amore possibile…
Ma voi, chi dite che io sia? Noi cristiani cattolici diciamo cum Petro e sub Petro sei il Cristo, ma alla prova della relazione vitale, che porta in sé il conflitto e la pena, Cristo risulta sovente una debole filigrana con la quale vedere controluce gli eventi, invece di essere l’anima dell’evento, l’anima della relazione che, pur rimanendo conflittuale, vive la sua Pace. Vangelo di vita.
Perché non dire al mondo che lui è il Cristo, “il necessario” (s. paolo VI) per abitare il mondo? Quasi Gesù dicesse non fare del folklore, non fare della mondanità: sii solo creatura che sta in connessione con il creato, che sta connessa con ogni creatura, che vive la crisi come speranza presente come carità profetica e come comprensione del senso della mutevolezza, che non spegne la fiamma fumigante, che non spezza la canna incrinata.
Quasi ci dicesse “spezzando le facili illusioni di quanti credono di poter coniugare vita cristiana e mondanità, vita cristiana e compromessi di ogni genere … atteggiamenti contro il prossimo. … Si tratta di non vivere in maniera ipocrita, ma di essere disposti a pagare il prezzo di scelte coerenti (col Vangelo). È buono dirsi cristiani, ma occorre soprattutto essere cristiani nelle situazioni concrete, testimoniando il Vangelo che è essenzialmente amore per Dio e per i fratelli”. (p. francesco, angelus 18.08.2019)
Non serve dirsi cristiani, è utile al mondo essere discepoli, sempre pronti a leggere dentro la storia la presenza luminosa di Cristo che non condanna, ma che indica la Via per vivere l’incarnata Vita.
Non dite al mondo chi è Dio, sembra dirci Gesù, siate Dio siate santi come io sono santo (levitico 19,1) siate testimoni nel mondo, siate il Kosmos -riflesso dell’impronta creatrice- nel Kaos.
Chi è Cristo per me? Un’obbligatorietà? Perché obbligare gli altri a credere in ciò che io stesso non consolido, praticate e osservate tutto ciò che vi dicono, ma non agite secondo le loro opere, perché essi dicono e non fanno (matteo 23,3), forma ideologica ed ideologizzata della religione: come in ogni ideologia scadere nel populismo declamando alle folle la bontà del tempo andato, la inutilità del presente, la dittatura del futuro. Religione del tempo e non tempo per essere religioso. Maniera ipocrita. Antievangelo. Non dite.
Chi è Cristo per me? Non è una domanda retorica, Lui stesso me lo chiede: Cristo è il Signore per me o sono io il signore della religione?
Forse se, e solo se, avessi il coraggio di nutrirmi della sua Parola e della sua Eucarestia (sacramento per tutti, non idolo per puristi), e di non scalare la sovrastruttura religioso-politica, di non frequentare il demagogico nostalgico apparato, troverei quotidianamente il senso.
Essere ob-audienti ascoltatori veraci di novità, che scaturisce appunto dalla sua Parola salvifica, e non dis-ob-audienti traduttori traditori, blablatori banditori prezzolati di menzogne che intossicano l’umanità e quindi la uccidono (RU486 e la condannante solitudine della donna, attualità; cfr il profeta ezechiele e i pastori malvagi). Da umano a dis-umano.
Cristo mi chiede, dopo averlo ascoltato e ricordato (portato nel cuore), il silenzio operoso per stare nel presente, quello di adesso, proprio quello di ora per rendere giusta ogni ingiustizia, per rendere perdono ogni vendetta, per rendere amore ogni croce. Da dis-umano a umano. Cammino divino.
Il cammino apre al dono della fede, cioè l’avanzare quotidiano nel tutto di ogni istante -virtù e vizio, grazia e peccato, luce e tenebre- senza nulla escludere, apre all’incontro con Cristo Signore, il quale passò sanando e beneficando tutti; il cammino apre al dono della carità incontrando l’umano sono posto davanti al bivio se amare o odiare; il cammino apre al dono della speranza incontrando la sofferenza di ogni povertà sono posto davanti al bivio della indifferenza o della profezia. Guardando nel cuore del presente potrei esser presente al cuore dell’altro.
Per tutto ciò non devo dire ad alcuno chi è il Cristo, posso esserlo….
Buona domenica Amiche e Amici.
domenica XXI T.O.
dmc 23.08.2020
Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa
e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. (Mt 16,18)
Alleluia.
Vangelo
Tu sei Pietro, e a te darò le chiavi del regno dei cieli.
Dal Vangelo secondo Matteo Mt 16,13-20
In quel tempo, Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?». Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elìa, altri Geremìa o qualcuno dei profeti».
Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente».
E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli».
Allora ordinò ai discepoli di non dire ad alcuno che egli era il Cristo.
Parola del Signore