sia per te come il pagano e il pubblicano

L’evangelista Matteo, oggi domenica XXIII del Tempo Ordinario, ci sorprende e ci stimola nel raccontarci lo stile di Gesù nell’insegnare e nel risolvere una questione spinosa, come il perdono per una colpa, apparentemente accademica (tanto non si può perdonare… il luogo comune per chi fatica nei rapporti umani), ma concretamente pratica e possibilmente reiterabile.

Se il tuo fratello commetterà una colpa, un’ipotesi raccontata da Gesù che per ognuno di noi è racconto di vita vissuta: chi non ha sperimentato una colpa e chi non l’ha subita? Un’ipotesi in cui Gesù inserisce possibili cammini di risoluzione “giuridica”: giustizia divina illuminante la giustizia umana. Un’ipotesi che Gesù trasforma subito in un’ortoprassi per il discepolo, il quale sa teoricamente valutare il perdono fermandosi purtroppo al livello di ortodossia, sostenuto anche dal diritto, un’ortodossia però che non sanerebbe la perdita di una relazione. La sfida pratica per il discepolo è invece di saper coraggiosamente riandare a ricominciare per mettere in piedi un’economia di umanità: va’ e avrai guadagnato il tuo fratello.

Attraverso la colpa da perdonare, per Gesù, inizierebbe un percorso che evidenzierebbe un desiderio profondo di possibilità va’ e non di una vittoria a senso unico, un vincitore potente e superbo (io che ho subito) contro un vinto impotente e umiliato (l’altro che ha agito) sostenendo posizioni arroccate di ragione.

Ad ognuno di noi sarà capitato, almeno una volta nella vita, di ricevere un torto (magari farlo) e di come questo torto sia stato motivo di dolore sofferenza e abbandono, come da “una colpa contro di me” le reazioni siano state le più disparate e anche le più giustificate: come di fatto si siano interrotte relazioni; come di fatto si siano spezzati legami, anche di sangue; come di fatto si siano spezzati, pur fragili e tenui o no, fili di amicizia che niente e nessuno abbia potuto ritessere. Come di fatto abbiamo semplicemente perso…

Gesù ai suoi discepoli disse: se il tuo fratello, un’ipotesi di colpa che, attenzione, commessa da “il tuo fratello” (con l’articolo a sottolineare la specificità e la unicità di ogni relazione) qualcuno che ha che fare con la tua storia, con la tua visione del mondo …va’ e ammoniscilo, che tradotto significa non fermarti, non rinchiuderti, non blindarti cioè muoviti verso, non lasciare che rancore odio e vendetta diventino i tuoi tiranni.

Così se ti ascolterà avrai guadagnato il tuo fratello, sarai diventato ricco di lui, della sua speranza, del tuo e suo perdono -sempre biunivoco- al perdono concesso corrisponde biunivocamente il perdono concedente, sarà un investimento sul futuro. Un’economia di umanità.

Se il tuo fratello non … prendi ancora ecco la prima reiterazione, ancora, non smettere di agire, sii concretamente attore attivo del mondo migliore: per i discepoli non è teoria, è prassi.

Gesù insiste, caparbio e convinto per la terza volta (ci ricordiamo ormai che tre è simbolo divino, è presenza divina) e se non ascolta sia per te come il pagano e il pubblicano: fantasia della carità di Dio, il quale nei profeti già ci disse che Lui non vuole la morte del peccatore (ezechiele 33,11) e Lui nel suo Figlio, parola vivente, ci dice è venuto per i malati, per i peccatori, per il pagano centurione, per la pagana Cananea, per l’eretica samaritana: Lui è venuto per chi è fuori dall’ovile dei giusti (cfr giovanni il bel pastore).

Detto altrimenti Lui ci sta chiedendo, in quanto discepoli fedeli, di sperimentare una palingenesi della carità che perdona. Ricominciare sempre dall’inizio, ritornare a “in principio” per amare il peccatore ed il pubblicano mostrando al mondo, senza pretese di merito, il volto sorridente della misericordia del Padre. Un circolo virtuoso in cui chi cadesse sotto il peso dell’egoismo (la colpa) sempre sarà risollevato da una comunità genuinamente cattolica (universalmente fraterna).

Non scadiamo banalmente a dire che queste sono favole per ingenui, smettiamola di deridere questa parola di salvezza, costruiamola insieme questa comunità che accoglie il pagano ed il pubblicano: il mondo rinnovato nella speranza di un’umanità sapiente inizia con il perdono ammonito ed ac-cordato a il tuo fratello, sulle stesse corde di cuori parlanti, sulle stesse corde di cuori amanti.

Sia per me, sia per te…

Buona domenica.

domenica XXIII T.O.

dmc 06.09.2020

Acclamazione al Vangelo

Alleluia, alleluia.

Dio ha riconciliato a sé il mondo in Cristo,

affidando a noi la parola della riconciliazione. (Cfr. 2Cor 5,19)

Alleluia.

Vangelo

Se ti ascolterà avrai guadagnato il tuo fratello.

Dal Vangelo secondo Matteo Mt 18,15-20

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se il tuo fratello commetterà una colpa contro di te, va’ e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello; se non ascolterà, prendi ancora con te una o due persone, perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni. Se poi non ascolterà costoro, dillo alla comunità; e se non ascolterà neanche la comunità, sia per te come il pagano e il pubblicano. In verità io vi dico: tutto quello che legherete sulla terra sarà legato in cielo, e tutto quello che scioglierete sulla terra sarà sciolto in cielo. In verità io vi dico ancora: se due di voi sulla terra si metteranno d’accordo per chiedere qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli gliela concederà. Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro».

Parola del Signore


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