sono queste le parole

Le parole antiche scritte e tramandate nel tempo divennero per i discepoli del risorto esperienza tangibile di presenza: toccatemi. Dio da toccare. Dio toccato.

Divennero esperienza concreta di pranzo condiviso con un affamato: avete qui qualche cosa da mangiare? Il risorto-dio un mendicante cibo.

Divennero esperienza vissuta di elemosina gli offrirono ciò che ebbero sulla tavola: una porzione di pesce arrostito. Il risorto-dio degli avanzi. Dio delle rimanenze.

Sono queste le parole che io vi dissi quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me: sono queste le parole che divennero esperienza, certo innanzitutto per l’iniziativa di gesù stesso -parola incarnata- fu lui ad essere presenza in mezzo a loro, per loro che si diedero da fare con corse e fughe, con abbracci e affiancamenti, con cene e paure.

Maria di magdala e le altre donne e pietro e giovanni correndo nell’affanno e nella paura tra cenacolo e sepolcro e tra sepolcro e cenacolo -segno di una comunità dispersa e riunita-. I due di emmaus fuggendo da gerusalemme e tornando di corsa (notte tempo) dopo aver cenato con pane spezzato (le briciole di dio, il dio in briciole) -segno di una possibile conversione nello spazio (dalla fuga al ritorno) e nella conoscenza di dio nello spezzare il pane allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero (lc 24,30-31).

Parole che divennero segni e i discepoli divennero discepoli del risorto (solo) quando videro le sue piaghe, (solo) quando mangiarono le sue briciole, (solo) quando gli diedero avanzi: il paradigma per frequentare dio cambiò.

Diveniamo discepoli di cristo, del risorto solo quando “vediamo” le ferite della vita, solo quando raccogliamo fragilità per condividerla, solo quando dagli avanzi recuperiamo cene di fraternità: il paradigma per incontrare dio cambia. Ci cambia.

Da osservanti regole scritte e lette (e imposte) a regolari nell’osservare la vita (sguardo sul mondo), vita che sempre è differente, in tutte le sue forme, in tutte le sue declinazioni, in tutte le sue attuali declinazioni, in tutte le sue uniche identità: la persona umana. Da asettici fruitori di riti a “sporchi” portatori di buoni frutti.

Diveniamo cristiani, figli dell’unigenito figlio, figli della parola che si è fatta carne (cfr vangelo di giovanni) quando le parole diventano esistenza, pensiero e azione. Impastandoci di briciole.

L’altro ieri mi è capitato di sentire alla radio una citazione, scusatemi non ricordo di chi, che diceva “gli uomini sono figli dei loro tempi più che dei loro padri”, ho trovato un senso pieno evangelico in questa affermazione: essere figli del tempo è la possibilità dataci di predicare a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme, tramutando le parole dei padri in coerenza di presente –testimoni-.

Lasciando alle spalle le parole usate dai padri (leggi antiche) entrare con docilità di cuore e di ragione nel tempo presente, dove urgenze etiche chiedono ai discepoli del risorto di accogliere la vita, la persona umana e le sue ferite e le sue speranze e le sue gioie (gaudium et spes) senza condannare. Divenire testimoni nel presente del risorto.

domenica III di pasqua – anno B

dmc 18.04.2021

Acclamazione al Vangelo

Alleluia, alleluia.

Signore Gesù, facci comprendere le Scritture;

arde il nostro cuore mentre ci parli. cf Lc 24,32

Alleluia.

Vangelo

Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno.

Dal vangelo secondo Luca Lc 24, 35-48

In quel tempo, i due discepoli che erano ritornati da Èmmaus narravano agli Undici e a quelli che erano con loro ciò che era accaduto lungo la via e come avevano riconosciuto Gesù nello spezzare il pane.

Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona stette in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma. Ma egli disse loro: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io ho». Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi. Ma poiché per la gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore, disse: «Avete qui qualche cosa da mangiare?». Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; egli lo prese e lo mangiò davanti a loro.

Poi disse: «Sono queste le parole che io vi dissi quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi». Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture e disse loro: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni».

Parola del Signore


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