a me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra

“Come afflitto ma sempre lieto”, è il motto di van gogh mutuato dalla seconda lettera ai corinzi di paolo, e questo è il potere che ci è stato trasfuso nel battesimo: aver il dominio su di sé per sostare permanentemente nelle difficoltà (afflitto) della vita con la levità della consapevolezza che l’amore vince. A prescindere.

Gesù il risorto è il crocifisso, ci indica l’esistenzialità della nostra natura umana, il senso dell’esistere: questo lo comprenderemmo se lasciassimo che i segni della crocifissione segnino perennemente le scelte di libertà. La resurrezione è la libertà di accogliere nel quotidiano le ferite del limite, la crocifissione appunto. Amore -spirito santo- appunto.

Non si è crocifissi per risorgere cioè non si accetta, asseconda o peggio ricerca il male per averne un premio, ma si risorge, si è risorti, perché si trattiene e si trasfigura il male, la crocifissione ancora.

La “nostra amica” spirituale etty hillesum così scriveva: “La vita e la morte, il dolore e la gioia, le vesciche ai piedi estenuati dal camminare e il gelsomino dietro la casa, le persecuzioni, le innumerevoli atrocità, tutto, tutto è in me come un unico, potente insieme, e come tale lo accetto e comincio a capirlo sempre meglio così, per me stessa, senza riuscire ancora a spiegarlo agli altri. Mi piacerebbe vivere abbastanza a lungo per poterlo fare, e se questo non mi sarà concesso, bene, allora qualcun altro lo farà al mio posto, continuerà la mia vita dov’essa è rimasta interrotta. Ho il dovere di vivere nel modo migliore e con la massima convinzione, sino all’ultimo respiro: allora il mio successore non dovrà più ricominciare tutto da capo, e con tanta fatica” (diario, 3.7.1942).

Il padre, che abita la sua gloria fuori dal tempo -in eterno dall’eterno-, spezza la sua gloria nella croce del figlio e la rende attuale “dandola” all’umanità attraverso il dono dello spirito santo. “Un potente insieme”, l’insieme dell’ogni potere in cielo e sulla terra affinché noi, discepoli, imparassimo a spezzare vita per gli altri. Cupio dissolvi (fil 1,24) ci ricorda il desiderio di paolo di dissolversi in cristo perché altri vivano e nello stesso tempo rimanere in vita per fare discepoli.

Invece cosa pensa, in cosa crede un uomo che decide, non “con tanta fatica”, bensì con logiche specularistiche di distruggere piuttosto che conservare la vita degli altri? Decide il male morale. Ed il male morale ci è stato sbattuto in faccia anche in questi giorni: funivia e morte.

Allora, forse, ci si configura l’alternativa del grande ed universale messaggio consegnatoci da gesù, che si è fatto carne per condividere ogni istante dell’esperienza terrena; alternativa che è sempre voce fuori coro e prossimità reale all’umana vicenda: “ho spezzato il mio corpo come se fosse pane e l’ho distribuito agli uomini. Perché no? Erano così affamati, e da tanto tempo” (etty hillesum, diario, 13.10.1942). Si è fatto carne perché “ha condiviso in tutto, eccetto il peccato, la nostra condizione umana” (preghiera eucaristica IV).

Il battesimo che abbiamo ricevuto ed il messaggio battesimale che ci è stato affidato, andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del padre e del figlio e dello spirito santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato, concretamente spezza le catene dell’indifferenza, scardina le anti-politiche dell’esclusione, scioglie le egoistiche istanze del relativismo.

Battezzare, l’abbiamo imparato, significa immergere in un oceano di amore fattivo, amore dato, amore sofferto, amore condiviso, amore accettato.

Sì l’abbiamo imparato, ma quanto ci è distante incarnarlo.

Farsi toccare dall’amore per toccare amore. Uscendo dalle logiche della contrapposizione, dove razionalmente il potere mondano istruisce le genti a scartare le genti argomentando teorie pratiche di odio e affari, rimanendo nella non-logica del vangelo, dove l’inclusivo –ognipotere è dato per fare discepoli. Rendere l’uomo umano.

Come afflitto ma sempre lieto.

santissima trinità – anno B

dmc 30.05.2021

Acclamazione al Vangelo

Alleluia, alleluia.

Gloria al Padre, al Figlio, allo Spirito Santo:

a Dio che è, che era e che viene. (Cfr. Ap 1,8)

Alleluia.

Vangelo

Battezzate tutti i popoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.

Dal Vangelo secondo Matteo Mt 28,16-20

In quel tempo, gli undici discepoli andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato. Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono. Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».

Parola del Signore


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