Ter volte Gesù ripete io sono il pane, tre volte a ricordarci oggi, a portare nel cuore dei nostri pensieri, che abbiamo a che fare con la rivelazione grande “io sono” del Dio che manifestandosi parla a Mosè (cfr es 3), del Dio che manifestandosi ascolta il grido del povero (cfr sal 34,7) e che manifestandosi annuncia la sua identità: io sono il pane.
Noi oggi che abbiamo ascoltato l’annuncio grande, rivelativo del Dio che è pane, quale reazione ha suscitato nell’intimo del nostro cuore, dei nostri pensieri? Quale reazione ha stimolato nel nostro interagire con la comunità che proprio ora abbiamo intorno? Saper che Dio è pane che nutre di senso il senso della vita, che il è pane di vita, quale consapevolezza di testimonianza è entrata nelle corde della nostra vita? Saper di essere discepoli del Dio che si lascia mangiare, perché è pane quotidiano, quale impatto ambientale ha avuto? Chi si accorge che siamo figli e figlie del Dio-pane che ci ha chiamati per essere noi stessi mangiati dall’umanità?
Domande forti.
Risposte altrettanto forti, dateci da lui stesso: e tutti saranno istruiti da Dio, come a sottolineare l’esigenza di mangiare di lui per essere nutriti di lui, del suo insegnamento. Istruzioni per l’uso. Mangiare il pane-Dio per nutrire la coscienza umana. Istruzioni per l’uso. Mangiare il pane vivo-Dio per comprendere il rivoluzionario messaggio: lui è disceso dal cielo perché tutti abbiano la vita.
Tutti non alcuni. Tutti. Tutta l’umanità può mangiare Dio, non quella selezionata da chi sa quale commissione esaminatrice; commissione esaminatrice che storicamente mormora contro l’amore che sempre accoglie e sempre si dona. Non dimentico che a s. Bernadette Soubirous era stata negata la prima comunione perché analfabeta…perché povera…e il Signore ascolta il grido del povero…
Che fatica convertire il cuore e la pastorale a questo “tutti”! A queste risposte. Che fatica, lo vediamo senza nasconderci dietro ad un dito, facciamo come chiesa italiana ad orientarci nella dimensione di “una chiesa in uscita” (p. Francesco). Che fatica a convertire il cuore e la pastorale al magistero del Concilio in “orientamenti di vita e di azione” convinti che “la Chiesa e Cristo non saranno mai un vecchio ménage, […] essere in stato di concilio, […] docile nel donare e nel ricevere” (M. Delbrel).
Le “risposte” che lui ci ha dato, per interiorizzarle e renderle azione, renderle pane di vita per tutti, hanno bisogno di preghiera -colloquio con Dio- di tanta preghiera sincera, intima e schietta, non verbosa e non prolissa: «Nel tempo della preghiera si vede, in modo luminoso, da cosa è mosso o in quali movimenti si affatica il pensiero» (Isacco il Siro).
Imparando dal Padre a donare a tutti il Figlio. questa è vita di fede, è libertà di carità.
Mi chiedo: io sono pane?
Buona domenica. A tutti.
domenica XIX – anno B
dmc 08.08.2021
Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Io sono il pane vivo, disceso dal cielo, dice il Signore, se uno mangia di questo pane vivrà in eterno. (Gv 6,51)
Alleluia.
Vangelo
Io sono il pane vivo, disceso dal cielo.
Dal Vangelo secondo Giovanni Gv 6,41-51
In quel tempo, i Giudei si misero a mormorare contro Gesù perché aveva detto: «Io sono il pane disceso dal cielo». E dicevano: «Costui non è forse Gesù, il figlio di Giuseppe? Di lui non conosciamo il padre e la madre? Come dunque può dire: “Sono disceso dal cielo”?».
Gesù rispose loro: «Non mormorate tra voi. Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Sta scritto nei profeti: “E tutti saranno istruiti da Dio”. Chiunque ha ascoltato il Padre e ha imparato da lui, viene a me. Non perché qualcuno abbia visto il Padre; solo colui che viene da Dio ha visto il Padre. In verità, in verità io vi dico: chi crede ha la vita eterna. Io sono il pane della vita. I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia. Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».
Parola del Signore.