così anch’io ho deciso di fare ricerche accurate su ogni circostanza

Ancora un nuovo inizio. Ancora un incipit. Ancora un in principio, con Luca e con l’inizio della predicazione pubblica di Gesù di Nazaret.

E se è un inizio, non è che forse sia passato il tempo di Dio, del Dio dei passati, e permanga il tempo dell’uomo, del presente degli uomini?

È passato il tempo di Dio, rimane il tempo dell’uomo il quale ha l’opportunità di ricercare accuratamente i segni della presenza di Dio nelle sue amicizie. La presenza di Dio nel rapporto con gli altri. La presenza di Dio nella gestione di sé e delle proprie relazioni. La presenza di Dio negli avvenimenti di ogni giorno.

Illustre Teofilo, amico di Dio, come l’evangelista Luca ha fatto e ti chiama, così Tu ricerca accuratamente in ogni circostanza, con decisione e determinazione, la solidità della presenza di Dio. Scriveva don Primo Mazzolari: “Posso tacere per disciplina, le mie libere opinioni, non potrò mai parlare contro i miei convincimenti”. Essere convinti di e da Gesù.

Non è questione di passato è questione di attualizzazione della fede: i convincimenti di fede servono per servire ed operare la chirurgia di Cristo sulle oppressioni che ogni società contemporanea all’uomo infligge. Caso serio di prossimità. Dio dentro di me perché io annunci con parole ai fratelli, i prossimi dell’unica famiglia umana – divenire ministri della Parola – e con il mandato a portare ai poveri il curvarsi di Dio su di loro, cosa sia il vangelo incarnato. Oggi. Non ieri, non domani. Oggi.

Entrare nella sinagoga (culto) e poi andare per le strade (dinamicità e cammini di conversione) e poi entrare nelle case (con-vivere con l’umanità fino alle midolla) per essere il curvarsi di Dio su di noi. Tale è il mandato, l’apostolato per il discepolo, fino a “non prima di essere giunti al capolinea della sua vicenda, la croce” (Antonio Savone). Curvarsi fino all’ultimo respiro per solidità di senso.

Curvarsi di Dio, curvarsi di Gesù sulle vicende attuali dell’umanità. Ma a volte ci fermiamo solo al primo stadio della conoscenza razionale di Dio: il culto, la sinagoga. Come un antidoto alla paura della carità. Alla paura appunto del curvarsi sull’uomo. Fino ad eliminare l’uomo che ti trovi davanti invece di amarlo. Assenza di Dio assenza dell’uomo.

Dov’eri Dio?

“Dov’eri ieri mattina, Dio? Non a Milano … dove le mani di Oleg … hanno spappolato la vita di Emilu … con l’unica colpa passare da lì. Te l’ho chiesto spesso in questi giorni, Dio. Dove eri quando l’impiegato in odore di licenziamento ha sparato ai suoi colleghi? E dove, quando il ragazzo laureato ha sparato alla fidanzata sedicenne che lo aveva lasciato? Tutte le volte che ti faccio questa domanda, Dio, mi ricordo il consiglio di un amico: «Chiediti piuttosto: dov’era l’uomo?». … Dove si era andato a nascondere il suo spirito, quella cosa che consente di vedere in un’altra persona qualcuno e non qualcosa, di sentirne la vita così come sentiamo la nostra e quella di chi amiamo? Non c’era l’uomo. Ma questo non mi basta. Perché l’uomo sparisce e il male dilaga sull’innocente? Ritorno al sospetto di prima, divenuto quasi certezza: l’uomo non c’era perché non c’eri tu, Dio. … Questa è la verità: dove Caino uccide Abele, tu non ci sei.” (Alessandro D’Avenia)

Ma Isaia vide lontano e profetizzò che Dio sarebbe arrivato fino in fondo nel versare olio di consacrazione d’amore. E Dio srotolò il libro chiuso dai saccenti del culto e l’aprì per leggere le carezze d’amore date e da dare. A noi. Per gli altri.

Buona domenica.

III domenica del tempo ordinario – anno c

dmc 23.01.2022

Alleluia, alleluia.

Il Signore mi ha mandato

a portare ai poveri il lieto annuncio,

a proclamare ai prigionieri la liberazione. (Lc 4,18)

Alleluia.

Vangelo

Oggi si è compiuta questa Scrittura.

Dal Vangelo secondo Luca (1,1-4; 4,14-21)

Poiché molti hanno cercato di raccontare con ordine gli avvenimenti che si sono compiuti in mezzo a noi, come ce li hanno trasmessi coloro che ne furono testimoni oculari fin da principio e divennero ministri della Parola, così anch’io ho deciso di fare ricerche accurate su ogni circostanza, fin dagli inizi, e di scriverne un resoconto ordinato per te, illustre Teòfilo, in modo che tu possa renderti conto della solidità degli insegnamenti che hai ricevuto.

In quel tempo, Gesù ritornò in Galilea con la potenza dello Spirito e la sua fama si diffuse in tutta la regione. Insegnava nelle loro sinagoghe e gli rendevano lode.

Venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaìa; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto:

«Lo Spirito del Signore è sopra di me;

per questo mi ha consacrato con l’unzione

e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio,

a proclamare ai prigionieri la liberazione

e ai ciechi la vista;

a rimettere in libertà gli oppressi,

a proclamare l’anno di grazia del Signore».

Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all’inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato».

Parola del Signore.


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