l’uomo che adesso -è-
pervicacemente continua
gettare seme
sul terreno
per ogni tempo
di notte o di giorno
per ogni istanza
dorma o vegli
essenza di dono
fiducia ragionevole di irrazionale amore
come egli stesso non lo sa
il frutto lo mieterà
e sarà l’eterno stupirsi
così è il regno di Dio
adesso abitato
dalla insignificanza delle piccolezze
però grandi agli occhi che vedono
il germogliare
la pazienza dell’audacia
s. tommaso d’aquino
venerdì III settimana tempo ordinario
dmc 28.01.2022
Dal Vangelo secondo Marco
Mc 4,26-34
In quel tempo, Gesù diceva [alla folla]: «Così è il regno di Dio: come un uomo che getta il seme sul terreno; dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce. Come, egli stesso non lo sa. Il terreno produce spontaneamente prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga; e quando il frutto è maturo, subito egli manda la falce, perché è arrivata la mietitura».
Diceva: «A che cosa possiamo paragonare il regno di Dio o con quale parabola possiamo descriverlo? È come un granello di senape che, quando viene seminato sul terreno, è il più piccolo di tutti i semi che sono sul terreno; ma, quando viene seminato, cresce e diventa più grande di tutte le piante dell’orto e fa rami così grandi che gli uccelli del cielo possono fare il nido alla sua ombra».
Con molte parabole dello stesso genere annunciava loro la Parola, come potevano intendere. Senza parabole non parlava loro ma, in privato, ai suoi discepoli spiegava ogni cosa.
Parola del Signore.