venne una nube che li coprì con la sua ombra e dalla nube uscì una voce

l’accadere

dell’addensarsi

di oscurità nella vita

e

saper raccogliere

i segni

che parlano.

Il timore di Dio

è una scuola di sapienza,

prima della gloria

c’è l’umiltà. (Pr 15,33)

ascoltare la Voce,

dentro la densità

dei fatti.

per umiltà

trasfigurarsi in gloria.

vedere,

quindi,

la presenza ponderosa

di Dio

tra noi:

con timore

azzardare

la conversione

a Dio.

vivendo

nel tempo.

sabato VI settimana del tempo ordinario

dmc 19.02.2022

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 9,2-13

In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse su un alto monte, in disparte, loro soli. Fu trasfigurato davanti a loro e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche. E apparve loro Elìa con Mosè che conversavano con Gesù.
Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Rabbì, è bello per noi essere qui; facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elìa». Non sapeva infatti che cosa dire, perché erano spaventati.
Venne una nube che li coprì con la sua ombra e dalla nube uscì una voce: «Questi è il Figlio mio, l’amato: ascoltatelo!». E improvvisamente, guardandosi attorno, non videro più nessuno, se non Gesù solo, con loro.
Mentre scendevano dal monte, ordinò loro di non raccontare ad alcuno ciò che avevano visto, se non dopo che il Figlio dell’uomo fosse risorto dai morti. Ed essi tennero fra loro la cosa, chiedendosi che cosa volesse dire risorgere dai morti.
E lo interrogavano: «Perché gli scribi dicono che prima deve venire Elìa?». Egli rispose loro: «Sì, prima viene Elìa e ristabilisce ogni cosa; ma, come sta scritto del Figlio dell’uomo? Che deve soffrire molto ed essere disprezzato. Io però vi dico che Elìa è già venuto e gli hanno fatto quello che hanno voluto, come sta scritto di lui».

Parola del Signore.


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