il primo giorno della settimana

Lo stupore di scoprirsi rinnovati in un giorno nuovo, un giorno che da sempre è iscritto nel nostro Dna, il nostro Dna, il giorno della creazione. Rinnovati per essere ri-collocati nel giorno della nostra identità. Posti nel giardino con Maddalena a cercare.

A cercare Dio morto?

Un giorno, il giorno primo del senso della nostra esistenza, eppure sembra che come Adamo lo dribbliamo. Da sempre. Perdendo per strade senza meta la risposta al fondamentale della vita: che ci faccio qui se non so vivere la relazione con Dio e con il creato? Banalmente cerchiamo il giorno nuovo della creazione nei ricordi mortiferi.

Maria di Magdala nel giorno primo della creazione cerca Dio morto.

Maria di Magdala, mentre le altre donne vedono due uomini (non angeli) in vesti sfolgoranti, lei vede la pietra tolta dal sepolcro. Vede una assenza. E scappa. Per paura? O forse per amore cerca anch’ella il senso pieno del suo amore. A-mors traduce Brown in “toglimento di morte”, la morte non può fermare il “mio Dio” amore. Lui ha lasciato i lacci della morte per vivere la pienezza dell’amore. Risorto per vivere la gioia di un incontro nuovo senza più fine, senza più peccato. La risurrezione.

Lui cammina avanti e mi sfida nel cercarlo nelle galilee delle diversità. Ma sempre nelle novità di vita e non negli amarcord dei sepolcri.

Che ci faccio qui? In questo giardino che “non conserva” la morte ma germoglia i fiori profumati di una creazione nuova? Non c’è la morte e ho paura?

La morte non c’è più in questo giardino. Scappo per paura. Non c’è la morte ed ho paura. Corro dai discepoli. Corrono anche loro. Vanno a cercare la morte. Invece vedono teli posati ed il sudario avvolto.

Cosa vedo oggi oltre la guerra, oltre la pandemia, oltre l’odio religioso, oltre i cristiani sempre più divisi e divisivi per partigianeria criminale, oltre la crisi economico-finanziaria, oltre l’inflazione, oltre il gas, oltre gli schieramenti? Oltre i morti?

Che si faccio qui? Tra una porta spalancata perché la morte è dissolta e la volontà di fermarmi a piangere passato? Che ci faccio qui? Cosa voglio; cosa cerco? Se non colgo i segni dell’oltre di Dio come posso accorgermi del giorno primo e nuovo della mia vita nuova?

I lacci sono slacciati. La morte non riesce a contenere la vita. La speranza è fondata su un’assenza che mi indica l’oltre.

Non fermiamoci cari Amici e Amiche davanti a pietre che vogliono chiudere la speranza di una vita nuova, rinnovata, risorta. La risurrezione è dinamica. La risurrezione è comunione con la diversità. La risurrezione è la gioia di un meticciarsi di possibilità.

Cristo risorto non muore più.

Che ci faccio qui, allora, ancora fermo ad aspettare?

Corro. Non sto più qui. Corro. Per amare.

domenica di pasqua

risurrezione del signore

messa del giorno

anno c

dmc 17.04.2022

Alleluia, alleluia.

Cristo, nostra Pasqua, è stato immolato:
facciamo festa nel Signore. (Cf. 1Cor 5,7-8)

Alleluia.

Vangelo

Egli doveva risuscitare dai morti.

Dal vangelo secondo Giovanni

Gv 20,1-9

Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro.
Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!».
Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò.
Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte.
Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti.

Parola del Signore.


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