perché cercate tra i morti colui che è vivo? non è qui, è risorto

La vita che si dona, che si manifesta, che accade e la ricerca piangente della morte, come se fosse una priorità assoluta. La morte presenza di necessità. Le donne vanno a cercare la morte. Per vivere.

Non lo sanno per scienza. Per amore lo sanno. La morte non può distruggere il grande dono dell’amare.

Risurrezione, insurrezione. Travolgimento d’amore. Lo fa Cristo vincitore sulla morte travolge d’amore il senso della sua vittoria. Lo fanno, lo sanno le donne. La morte vinta perché uccisa dall’amore. La morte trasformata totalmente in amore che è “toglimento di morte a-mors” (N. Brown).

“Una vera insurrezione che trasforma la pietra fredda di ogni sepolcro in pietra focaia che illumina e scalda il mondo intero di impossibile speranza” (fratel MichaelDavid).

Perché cercare la morte? La pasqua è la eternalizzazione dell’amare. Allora anche noi andiamo nel giardino della vitanuova e ascoltiamo il messaggio grande: non è qui, è risorto! Andiamo dentro alle ferite nostre e della storia e operiamo la pace. Nel buio di una luce esplosiva cerchiamo e troviamo le dinamiche dell’umanizzazione.

Andiamo anche noi come le donne il profumo dell’amare. Andiamo anche noi come le donne verso i sepolcri dell’odio e svuotiamoli per amare.

Andiamo anche noi come le donne a cercare tra la morte delle guerre la possibile trasfigurazione di senso. Amare per togliere la morte.

Risurrezione, insurrezione.

Anche il nostro caro Pietro, riottoso e colpevole di prerogative d’abitudine e di razionalità, accoglierà l’invito delle donne a cercare di capire che l’amore ha vinto. L’amore è vittoria. Le grandi acque non potranno spegnere (cfr. Ct 8,7) l’osare la conversione all’amare.

Pietro correrà al sepolcro e vedrà lo svuotamento del sepolcro, vedrà i legami della morte slegati. La morte è tolta. I lacci sono dissolti.

Non è qui! La potenza distruttrice dell’odio, della violenza, dell’arroganza e vinta.

Stupito Pietro tornò, certo anche per paura al Cenacolo, intanto l’annuncio pasquale -tutto è nuovo in Cristo Risorto- si faceva strada nel suo cuore di pietra. A sera vedrà l’amore e cenerà con lui.

Le donne ce lo hanno detto: quello che Gesù disse di se stesso è vero “Bisogna che il Figlio dell’uomo sia consegnato in mano ai peccatori, sia crocifisso e risorga il terzo giorno”.

Per alcuni è vaneggiamento, per i discepoli fedeli è vita. È amare oltre ogni speranza. Insurrezione della vittoria.

domenica di pasqua

risurrezione del signore

veglia pasquale nella notte santa

anno c

16.04.2022

dmc

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 24,1-12

Il primo giorno della settimana, al mattino presto [le donne] si recarono al sepolcro, portando con sé gli aromi che avevano preparato. Trovarono che la pietra era stata rimossa dal sepolcro e, entrate, non trovarono il corpo del Signore Gesù.
Mentre si domandavano che senso avesse tutto questo, ecco due uomini presentarsi a loro in abito sfolgorante. Le donne, impaurite, tenevano il volto chinato a terra, ma quelli dissero loro: «Perché cercate tra i morti colui che è vivo? Non è qui, è risorto. Ricordatevi come vi parlò quando era ancora in Galilea e diceva: “Bisogna che il Figlio dell’uomo sia consegnato in mano ai peccatori, sia crocifisso e risorga il terzo giorno”».
Ed esse si ricordarono delle sue parole e, tornate dal sepolcro, annunciarono tutto questo agli Undici e a tutti gli altri. Erano Maria Maddalena, Giovanna e Maria madre di Giacomo. Anche le altre, che erano con loro, raccontavano queste cose agli apostoli.
Quelle parole parvero a loro come un vaneggiamento e non credevano ad esse. Pietro tuttavia si alzò, corse al sepolcro e, chinatosi, vide soltanto i teli. E tornò indietro, pieno di stupore per l’accaduto.

Parola del Signore.


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