se dunque la luce che è in te è tenebra

Nel paradosso

della luce che è tenebra,

dentro all’occhio

d’un corpo tenebroso,

c’è la realtà

dell’altrimenti di Dio.

In me,

per me,

con me.

Voglio la luce

rischiaro le tenebre

nella semplicità

di uno sguardo di tenerezza

fuori da me.

Nulla consumerà questo tesoro.

Voglio le tenebre

spengo la luce

nella malizia di un furto

di somiglianza divina.

Tarma e ruggine

si impossessano

del sorriso.

E mi dirà:

vivi di paradossi

e sarai puro

vedrai la luce

nelle tenebre dell’odio.

Nulla consumerà questo tesoro.

venerdì XI del tempo ordinario

dmc 17.06.2022

Dal Vangelo secondo Matteo

Mt 6,19-23

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non accumulate per voi tesori sulla terra, dove tarma e ruggine consumano e dove ladri scassìnano e rubano; accumulate invece per voi tesori in cielo, dove né tarma né ruggine consumano e dove ladri non scassìnano e non rubano. Perché, dov’è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore.
La lampada del corpo è l’occhio; perciò, se il tuo occhio è semplice, tutto il tuo corpo sarà luminoso; ma se il tuo occhio è cattivo, tutto il tuo corpo sarà tenebroso. Se dunque la luce che è in te è tenebra, quanto grande sarà la tenebra!».

Parola del Signore.


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