Il Padre che aspetta di notte l’invadenza: amati da questo Padre. Dopo che Gesù ebbe finito la sua personale, intima, esistenziale, essenziale preghiera è pronto come il Padre ad accogliere l’invadenza di campo, di stile, di privacy (diremmo oggi). E prega ancora con i discepoli.
Senza soluzione di continuità pronto alla sfacciataggine di chi chiede tre pani, di notte cioè nel momento del buio del bisogno, il buio della vita. Proprio nel buio, lui c’è, ad ascoltare un urlo che chiede tre pani: la s. Trinità.
Insegna Gesù a pregare, non formule, non strofe di poetiche stilosità: alla richiesta del discepolo, di colui che davvero lo sta (in)seguendo in tutti i momenti del giorno e della notte, Gesù risponde. Il discepolo, anche se un po’ offensivo e umiliante -lo paragona al Battista- gli chiede di insegnargli a pregare dopo averlo visto nella “sua” preghiera.
Imparare l’arte del naufragare nella relazione Tu-io.
Gesù subito insegna un atteggiamento dello spirito, quando pregate dite, non indica un luogo, né un orario, né una postura, né un sesso, né una casta, né un’età: al discepolo senza nome perché universale, di ogni tempo, che vuole imitarlo, Gesù dice la preghiera-parola che è relazione: Padre.
Padre, tu che nel tuo nome dai tutto te stesso, dai la tua santità a me che ti parlo, che ti imploro, che sfacciatamente ti chiedo tre pani, un pesce, un uovo. Mi dai la tua santità perché saziato di beni sappia avere scorte sufficienti per digerire il perdono.
Perdono, troppe volte indigesto, perché passa dall’umiltà e dall’umiliazione, ma che è l’unico alimento che sa oltrepassare la tentazione.
La tentazione di autosufficienza, di superba superiorità, di giustificazione delle proprie ingiustizie e ciò che ci abbandona nella bestialità. Padre tu invece ci sei, sei accanto, non molli, e, lasciandoti invadere dalla sfacciataggine, importunato doni eternamente opportunità di salvezza. La tua santità.
Non volerlo capire è ateismo. È pretendere di mostrare al mondo che “mi basto da solo”, che “ciò che ho è dovuto alla mia bravura”.
Discepolo invece è comprendere che “ciò che sono” è il lento progredire dentro ad una relazione. Un progredire umano, un’evoluzione della comprensione di quanto amore, giorno e notte, è donato, perché uomo-nuovo, rinnovato dal tuo nome santo, lo sappia ridondare nel tu che incontro.
Dalla cattiveria alla santità, dall’indifferenza al dono, dall’odio al perdono.
Padre venga il tuo regno e noi, spalancando le porte da invadenti, apriremo alla famiglia umana affamata di pani, pesci e uova.
Buona domenica.
XVII domenica del tempo ordinario
dmc 24.07.2022
Alleluia, alleluia.
Avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi,
per mezzo del quale gridiamo: Abbà! Padre! (Rm 8,15bc)
Alleluia.
Vangelo
Chiedete e vi sarà dato.
Dal Vangelo secondo Luca Lc 11,1-13
Gesù si trovava in un luogo a pregare; quando ebbe finito, uno dei suoi discepoli gli disse: «Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli». Ed egli disse loro: «Quando pregate, dite:
“Padre,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno;
dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano,
e perdona a noi i nostri peccati,
anche noi infatti perdoniamo a ogni nostro debitore,
e non abbandonarci alla tentazione”».
Poi disse loro: «Se uno di voi ha un amico e a mezzanotte va da lui a dirgli: “Amico, prestami tre pani, perché è giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla da offrirgli”; e se quello dall’interno gli risponde: “Non m’importunare, la porta è già chiusa, io e i miei bambini siamo a letto, non posso alzarmi per darti i pani”, vi dico che, anche se non si alzerà a darglieli perché è suo amico, almeno per la sua invadenza si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono.
Ebbene, io vi dico: chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto.
Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pesce, gli darà una serpe al posto del pesce? O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione? Se voi dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro del cielo darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono!».
Parola del Signore.