Scomodarsi per conoscere la verità. Re Erode e tutta Gerusalemme turbati, tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo apprendono una notizia fondamentale per la loro fede: dov’è colui che è nato, cercatori Dio annunciano a loro una visione diversa del presente. Ma turbati non si muovono, non si mettono in cammino, non si smuovono dai loro scranni, dalle loro poltrone, dalle loro abitudini. Per loro il presente è il passato inamovibile.
Mentre alcuni Magi stranieri, un po’ scienziati e un po’ esoterici, un po’ astronomi e po’ astrologi, un po’ pagani (di certo non della religione dei padri d’Israele) e un po’ zoroastriani si mettono in cammino dall’oriente, si smuovono dai loro circoli di condizionato potere, e vanno a cercare la vita nuova: dov’è colui che è nato? Li guida una luce nuova, una stella che brilla per loro. Come per i pastori, si scoprono chiamati. Vocati all’amore della conoscenza. Di Dio. Per incontro. Per prostrazione. Per adorazione. Del Dio fattosi bambino.
Vocazione, qualcuno che ti chiama personalmente e ti indica un cammino nuovo, fino alla prostrazione entrarono nella casa e si prostrarono, fino a buttarsi a terra per rispetto della dignità dell’altro, abitando la sua intimità nella casa. Fino ad umiliarsi per amare l’altro. Non umiliarlo, ma umilmente umiliarsi adorando l’altro.
Vocazione come l’amore che chiama gli sposi -vocazione sponsale della vita- e, finché esso sarà ascoltato e coltivato, continuerà ad indicare percorsi nuovi per incontrarsi e nuovamente conoscersi. Non una regola, non uno scritto (se volete anche sacro) perché così è scritto per mezzo del profeta smuove cuori e gambe. TuttaGerusalemme se ne sta nei propri convincimenti. Cuore di pietra che il profeta Ezechiele riprova.
Sordi alla Parola, sordi alla novità. Vocazione annientata. Seduti tutti, capi e scribi e re e città, sulle poltrone convinti che Dio venga a prostrarsi a loro. Anziché ascoltare il nuovo che la Parola, al di là del rito, offre cercano nel potere la forza distruttiva per annientare la vita. Erode ucciderà. Erode uccide ancora. Il re ha paura di un bambino. Il potere ha paura del pensiero giovane e uccide.
Invece i capi e gli scribi uccideranno il bambino diventato adulto: Gesù di Nazaret. I clerici hanno paura di Dio!
Gli stranieri Magi hanno la capacità di convertire il cuore alla carne dell’amare, all’amare nella carne. Si mettono in cammino, cercano tra le strade dall’oriente a Gerusalemme fino a Betlemme, interrogano, ascoltano, guardano le stelle in cielo e vedono nella casa la vita concreta il bambino e Maria sua madre. E continuano a convertire il loro cuore entrando nella novità del senso dell’esistenza: la gioia, entrarono e provarono una gioia grandissima. E continuano a convertire il loro cuore alla novità dei cercatori di Dio: per un’altra strada fecero ritorno al loro paese, sempre per un’altra strada, per altri sguardi, per altri incontri a cercare Dio.
L’altrimenti per uscire dalle stringenti soffocanti omicide logiche del “si è sempre fatto così”.
I Magi ritornarono al loro paese, anche tornando indietro nelle situazioni consuete, loro mostrano un’effettiva capacità di sguardi diversi sul presente. Ascoltano i sogni, ascoltano il futuro di Dio.
Epifania, Dio si mostra nella coerenza di uomo-bambino e chiede a me, peccatore, di prendermi cura di lui. Mi dice: curami, sono nelle case dell’umanità. Dove spunta la stella…
epifania del signore
messa del giorno
dmc 06.01.2022
Alleluia, alleluia.
Abbiamo visto la sua stella in oriente
e siamo venuti per adorare il Signore. (Cf. Mt 2,2)
Alleluia.
Vangelo
Siamo venuti dall’oriente per adorare il re.
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 2,1-12
Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme e dicevano: «Dov’è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo». All’udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo. Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: “E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero l’ultima delle città principali di Giuda: da te infatti uscirà un capo che sarà il pastore del mio popolo, Israele”». Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme dicendo: «Andate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch’io venga ad adorarlo».
Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese.
Parola del Signore.