ti ringrazio perché non sono

Bestemmiare pregando,
ritenendosi degni
di essere ascoltati dal
Padre che
fa sorgere il suo sole

sui cattivi e sui buoni,
e fa piovere

sui giusti e sugli ingiusti. (Mt 5,45)

Indegnità
per un dono
che mi
travalica:
ti ringrazio
perché non sono.

Necessario avere il coraggio
umile misero
di dire:
o Dio,
abbi pietà di me peccatore,
ed il creato è riconciliato.
Il cosmo brilla
di giustizia.
L’umanità arde
di condivisione.

Allora,
come scintille nelle notti buie,
i discepoli peccatori,
guideranno libertà:
we shall overcome
we’ll walk hand in hand,
some day
(la spunteremo
un giorno cammineremo
mano nella mano).

Da ultimi
salveremo
i giusti.

Ti ringrazio
o Dio
perché sono peccatore.

sabato III di quaresima
18.03.2023

Gloria e lode a te, o Cristo!
Oggi non indurite il vostro cuore,
ma ascoltate la voce del Signore. (Cf. Sal 94 (95), 8ab)
Gloria e lode a te, o Cristo!

Vangelo
Il pubblicano tornò a casa sua giustificato, a differenza del fariseo.

Dal Vangelo secondo Luca Lc 18,9-14

In quel tempo, Gesù disse ancora questa parabola per alcuni che avevano l’intima presunzione di essere giusti e disprezzavano gli altri:
«Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l’altro pubblicano.
Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: “O Dio, ti ringrazio perché non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri, e neppure come questo pubblicano. Digiuno due volte alla settimana e pago le decime di tutto quello che possiedo”.
Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: “O Dio, abbi pietà di me peccatore”.
Io vi dico: questi, a differenza dell’altro, tornò a casa sua giustificato, perché chiunque si esalta sarà umiliato, chi invece si umilia sarà esaltato».

Parola del Signore.


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